Qual è il giro d'affari della cartomanzia in Italia?
Con un valore di vari miliardi di euro l’anno, quello della cartomanzia è diventato un giro d’affari in Italia non di poco conto. La società è cambiata in modo esponenziale. La crisi ha reso tutto più incerto, tutto più fatuo. Le persone si domandano più spesso se domani avranno soldi, se domani ci sarà un lavoro soddisfacente o un nuovo amore.
Non avendo strumenti scientifici e certi per potersi dare una risposta, vanno dunque a cercarla nel paranormale, attraverso cioè la lettura delle carte.
I dati della Codacons
Da una statistica elaborata dall’associazione dei consumatori Codacons, è emerso che in Italia circa 1/6 delle persone hanno avuto un contatto diretto con maghi e/o cartomanti. Si tratta del 13% in più rispetto a vent’anni fa. Più cresce la domanda nel settore di riferimento e ovviamente maggiore è il numero di operatori cartomanti. Ad oggi nel nostro paese sono oltre 150 mila, ognuno dei quali compie anche fino a 30 consulti al giorno.
L’irrazionale, secondo la Codacons, dà più certezze del razionale in chiunque non abbia modo di appianare con praticità i problemi personali. Si va dunque più facilmente alla ricerca di un segno che qualcosa di buono possa avverarsi. Ed è proprio sulla base di questi dubbi che attanagliano le persone, che la cartomanzia trova più terreno fertile.
I clienti della cartomanzia
Ovviamente non stiamo parlando di una società ignorante che non riesce a superare i limiti dell’ignoto. Il fenomeno della cartomanzia è molto più complesso di quanto si creda: in linea di massima capita un po’ a tutti di domandarsi cosa accadrà domani, e anche per scherzo di rivolgersi a qualcuno che legge le carte. Possiamo paragonare la questione a quella del gratta e vinci: compriamo un biglietto e grattiamo sperando di essere i fortunati di turno. Le persone si affidano alla massima “non è vero ma ci credo” o ancora “non ci credo, ma che mi costa provare?”.
A questo poi si aggiunge anche un’altra componente. Ovvero, l’italiano è lo scaramantico per antonomasia. E così il cliente della cartomanzia è una persona che reduce dalla paura della sfortuna e della iella, interroga il “sovrumano” il “paranormale” per avere delle risposte che non potrà avere dalla ragione finché non ci si troverà dentro alla situazione.
La cartomanzia telefonica e gli strumenti di pagamento
Molto gettonata è la cartomanzia al telefono, anche se oggi sta prendendo quota quella online. I clienti chiamano a qualunque ora, persino di notte, contando sulla possibilità di anonimato. Che siano a casa in ufficio, i telefoni squillano di continuo. Dal momento che nessuno li vede, e si riduce il rischio di truffa, il cliente si fida di questo strumento, che funziona bene, e interroga i cartomanti sull’esito del loro futuro.
Telefonando dunque anche i mezzi di pagamento sono molto più sicuri. Ci sono operatori che propongono ai loro clienti sia il pagamento con addebito in bolletta, sia quello attraverso carta di credito (puoi approfondire cartomanzia con carta di credito). Una volta telefonato il numero di interesse, la voce dall’altro lato guida il consultante verso l’opzione più confacente alle sue esigenze.
Il cliente arriva dunque ad un punto in cui inserisce i suoi dati personali per addebitare la chiamata sul suo conto, evitando così di caricare sulla bolletta telefonica il costo del consulto. Questo nuovo strumento sicuro al 100%, fa stare anche più tranquillo chi si rivolge al cartomante, in quanto può contare sul pieno anonimato e al contempo non mette a repentaglio il proprio cash.
In genere un consulto costa pochi centesimi al minuto, ma dipende sempre dall’operatore e dalle sue tariffe, e soprattutto dal tempo che il cliente intende trascorrere al telefono con il cartomante. In tutto il tempo trascorso a telefono, il cliente può togliersi ogni tipologia di dubbio, avvalendosi di un servizio, di solito erogato da esperti del settore della cartomanzia.
Un business destinato a crescere
Non parliamo di una tendenza destinata a morire o di una moda che passa. Quella della cartomanzia è una caratteristica folkloristica, esistente dai tempi più remoti e che oggi sta diventando un business per chi conosce il settore.
Sempre in base ai dati Codacons, il numero già da capogiro raggiunto nel 2016 di 8 miliardi di euro, quasi sicuramente crescerà ancora. La società crede fermamente in quello che sente dai cartomanti, trova un’ancora tranquilla con cui rasserenarsi e guardare al futuro più in positivo. Maghi, cartomanti, astrologi, veggenti, vengono considerati (a torto o a ragione) quasi come terapisti psicologi, amici che dicono la loro “aiutati” dal dono della predizione.
Sono troppi gli interrogativi sul futuro, troppi i dubbi del domani. La società non è in grado di raggiungere il proprio equilibrio basandosi su quelle poche certezze che hanno. Al cartomante si chiede come andrà il lavoro, ad esempio, ma non per aggrapparsi al responso, quanto piuttosto per esorcizzare la paura di perderlo.
Al cartomante, ancora, si chiede dell’amore, non per “incantare” la persona che si ama, quanto piuttosto per sapere che esiste un lieto fine sentimentale simile alle favole. Ecco di questo che il potenziale cliente vuole essere rassicurato, vuole sentirsi dire che la vita avrà un risvolto felice, oggi che purtroppo si fa a pugni costantemente con il tempo che passa e con i problemi che troppe volte lo affliggono.