Come aprire un'agenzia di sicurezza e sorveglianza

 

Decidere di investire nell’apertura di un’agenzia di sicurezza non è una cattiva idea per tutti coloro che desiderano diventare datori di se stessi. Si tratta di un’attività che si esaurisce all’esterno dell’ufficio e che mette gli addetti alla sicurezza in relazioni con altri ambienti, quali stadi, negozi, teatri, cinema, discoteche e così via.

 

Il settore della sicurezza non fa altro che crescere, essendo che questi luoghi molto frequentati non conoscono crisi, garantendo ampi margini di guadagno a chi investe tempo e danaro in una simile attività. Quello che bisogna capire prima di avviare un'agenzia di sicurezza e/o sorveglianza è come muoversi all’interno di questo ambito e quale sia l’iter burocratico da seguire.

 

 

I servizi offerti

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Trattasi di un settore molto particolare, parliamo di un’attività che mette a disposizione servizi per aziende e cittadini legati al mondo della sicurezza, sia saltuariamente che in modo fisso, in base alle esigenze del committente.

Più nello specifico il compito di queste agenzie si basa sulla custodie e la vigilanza dei beni altrui e delle persone, nonché può riguardare anche il controllo e la protezione di uffici, banche, fabbriche, negozi, banche. Insomma la sicurezza nel suo insieme.

 

I requisiti e la licenza al prefetto

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L’apertura di un'agenzia di sicurezza e/o sorveglianza non è paragonabile ad altre attività. Per quanto la trafila burocratica possa essere più o meno la stessa, ci sono requisiti e adempimenti da esperire al fine di mettersi in regola con il contenuto della legge vigente.

Tra i vari adempimenti, sicuramente quello che scotta maggiormente inerisce alla richiesta della licenza del Prefetto, requisito essenziale ed indispensabile per avere a che fare con la sicurezza. Per ottenere la licenza bisogna compilare una domanda, con allegata una marca da bollo il cui contenuto si basa sui dati personali dei soci che faranno parte dell’agenzia e sugli eventuali dipendenti. Deve essere indicato altresì l’indirizzo degli uffici operativi e quello della sede legale. In allegato va messa anche la copia di un documento di identità, del proprio curriculum, della piantina del locale, ma anche una copia di statuto e atto costitutivo della società.

Il diretto interessato deve altresì dimostrare di essere detentore delle capacità professionali richieste, delle disponibilità finanziarie e dell’elenco di servizi che si intendono offrire. La cauzione per la licenza è pari a 50.000 euro.

 

 

La trafila burocratica

Vediamo ora, cosa occorre dal punto di vista burocratico per esercitare qualsivoglia tipologia di attività concernente la security. Per prima cosa bisogna stabilire il tipo di agenzia: vogliamo avere un’agenzia di vigilanza armata o una antitaccheggio? Una di bodyguard o un’agenzia investigativa?

Queste sono le domande da porsi e a cui dare una risposta prima di intraprendere la reale trafila burocratica.

A questo punto, dopo aver scelto i locali, bisogna fare richiesta alle ASL delle autorizzazioni di idoneità, in termini igienico-sanitari, urbanistici, edilizi e antincendio. Nel frattempo bisogna richiedere la licenza di cui abbiamo parlato poc’anzi (anche se quando si tratta di vigilanza non armata non serve licenza).

Sarà poi necessario recarsi presso lo sportello telematico SUAP, acronimo di Sportello Unico Digitale Attività Produttive, che può rendere molto più snello tutto il percorso e aiutarci ad adempiere meglio agli obblighi richiesti.

Per quanto concerne la tipologia di società, sarà bene chiedere la consulenza ad un commercialista per capire quale forma giuridica sia più adatta alle nostre esigenze.

Dopodiché saremo pronti per l’apertura della partita iva attraverso una richiesta all’Agenzia delle Entrate con conseguente iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio per lo svolgimento legale dell’attività. Sarà poi necessario aprire le proprie posizioni INAIL e INPS e quelle del personale assunto e presentare una dichiarazione attestante la fedina penale pulita. Serviranno infine le dichiarazione di inizio attività: più nello specifico occorre la SCIA, cioè la segnalazione di inizio attività,  nonchél’autocertificazione al sindaco del comune di riferimento, tutto da inviare allo sportello telematico SUAP.

Si consiglia inoltre di raccogliere informazioni, magari presso qualche consulente, per capire se ci sono particolari agevolazioni fiscali o contributi a fondo perduto per l’apertura dell’attività.

 

 

Qualche ultimo adempimento

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Dopo aver stabilito l’iter burocratico, bisogna considerare quali siano i costi atti all’acquisto degli arredi dei dispositivi utili per poter realizzare i servizi di sicurezza da offrire ai clienti. Nei budget iniziali vanno considerati anche i costi da affrontare eventualmente per la locazione di un immobile e per la ristrutturazione dello stesso.

Bisogna inoltre attivarsi per l’assunzione di agenti di sicurezza, nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro facenti parte al settore della sicurezza. A tal proposito doveroso sarebbe formare il proprio personale facendolo partecipare a corsi appositi, affinché i collaboratori sappiano gestire le situazioni difficili e imprevedibili. Questi corsi formano non solo fisicamente i collaboratori ma anche psicologicamente, così da garantire la giusta armonia nel mettere pace tra le persone in modo corretto.

L’agenzia di sicurezza e sorveglianza va promossa attraverso strumenti di pubblicità tradizionale e digitale. Anche il passaparola potrebbe rivelarsi un valido aiuto, per questo i clienti vanno trattati con i guanti d’oro. Fondamentale è dotarsi di un portale ufficiale che funga da vetrina e allarghi il numero dei potenziali clienti come anche almeno per l'inizio l'iscrizione e portali aggregatori del settore come ad esempio le agenzie di sicurezza e sorveglianza che puoi trovare su Vigilantia.it.