Come diventare tornitore, cosa fa e quanto guadagna
Il tornitore è un lavoratore molto importante all’interno del settore industriale. Si tratta di una figura specializzata che deve saper utilizzare bene il tornio, in ogni suo aspetto, trattandosi di macchinario particolare e soprattutto pericoloso per chi non avesse le dovute conoscenze tecniche. Sinteticamente il tornio è una macchina utensile utilizzata per la lavorazione di un pezzo posto in rotazione. In questo articolo approfondiremo l'argomento per fare chiarezza.
Cosa fa il tornitore
Un tornitore si occupa dell’assemblaggio di attrezzi da usare con e per il tornio. Questa abilità deve essere approfondita e sempre aggiornata, in quanto il macchinario va studiato e conosciuto in ogni sua forma per evitare problemi durante il lavoro a regime. Un tornitore esperto deve farlo funzionare e usarlo senza rischi, smontarlo e montarlo pezzoper pezzo in modo da trovare difetti e problemi.
Il tornitore si occupa anche di modificare e creare ex novo tutti i programmi attraverso cui il macchinario si mette in moto per lavorare il materiale in questione. Questo passaggio avviene in particolare se si tratta di macchinari a controllo numerico, ovvero dispositivi che hanno bisogno di selezionamento di opzioni per il corretto funzionamento.
L’operaio specializzato del tornio sa anche occuparsi del collaudo e della manutenzione e sa realizzare anche i prototipi necessari per metterlo in moto. Non dimentichiamo inoltre che tale figura professionale si occupa anche di formare i sottoposti, mostrando come si avvia il macchinario e illustrando le norme inerenti alla sicurezza.
I tornitori esperti fanno molto di più e non si occupano solo di programmare o della lavorazione dei metalli. Non hanno una preparazione limitata e circoscritta al tornio in sé, ma sanno anche spostarsi da uno strumento all’altro. Questo perché il settore industriale ha bisogno di massima attenzione e versatilità. Non solo, deve avere specifiche conoscenze tecniche e meccaniche, deve avere ottima manualità, deve essere preciso e attento. Si tratta di caratteristiche indispensabili, anche perché si ha a che fare sempre con macchinari potenzialmente molto pericolosi.
La formazione del tornitore
Come si diventa tornitore? Sicuramente il primo passo da compiere è frequentare appositi istituti, che impartiscono la formazione necessaria per iniziare a muovere i primi passi. Ovviamente da solo questo step non basta in quanto un operaio specializzato del tornio diventa tale solo dopo molti anni di esperienza. Solo con la pratica frequente e l'esperienza si acquisiscono i concetti fondamentali di questo lavoro.
Chi vuole intraprendere questa “carriera” deve sapere che non esiste un limite d'età. Più precisamente, tanto il ventenne quanto il quarantenne possono avere la maturità e la prontezza fisica per potersi specializzare nel settore.
Sono questi i motivi per i quali bisogna iniziare in una piccola officina per poi trasferirsi in aziende più grandi. Lavorare sul campo può aiutare il lavoratore a trasformarsi anche in libero professionista, magari aprendo una propria officina.
Le competenze specifiche
Per quel che concerne le sue competenze fattuali, un tornitore in fase di assunzione, tanto per cominciare, deve vantare la conoscenza pratica di ogni tipologia di scalpelli che si applicano sul mandrino del tornio. Il tornitore deve sapere come plasmare i vari pezzi metallici ed in legno, così come deve avere le abilità inerenti il montaggio dei vari strumenti.
Non dovrebbe poi mancare avere una buona conoscenza sul disegno progettuale così da poter realizzare i programmi ad hoc, prima su carta e poi materialmente. Infine, ma non meno importante, l’addetto al tornio deve saper modellare il legno o il metallo prima sotto il macchinario di competenza e poi sugli altri macchinari. Deve cioè rendere possibile e meticolosa la lavorazione di un determinato pezzo o componente industriale.
È scorretto pensare che il tornitore sia un semplice operaio. Oggi come oggi, che la tecnologia è di fondamentale importanza per ogni ambito, l’addetto al tornio deve avere anche un’ampia abilità e conoscenza del computer. Le sue competenze infatti si devono spingere ben oltre la mera manualità, in quanto l’automatizzazione porta spesso a regolare e programmare i macchinari con dei software specifici. Per cui sapersi muovere nel mondo informatico, è sicuramente un valore aggiunto.
Il guadagno di un tornitore
Abbiamo parlato di una figura, spesso sottovalutata, ma che in vero è completa e specializzata (importante in una fabbrica). Per questo motivo lo stipendio è in media superiore al semplice operaio, proprio in vista della sua completezza e della sua dimestichezza da un macchinario all’altro.
Di solito, già nel primo anno di contratto, si può raggiungere un guadagno di dodicimila euro annui, in considerazione del fatto che su base formativa il tornitore arriva in azienda già con ampia conoscenza del settore. Appare dunque evidente che l’aspetto economico risulta appetibile per chi intraprende un simile percorso.
La pratica e l’esperienza maturata negli anni porta un bravo tornitore a guadagnare anche ventimila all’anno nel corso del tempo. Se poi le sue conoscenze e abilità gli permettono di utilizza con nonchalance mezzi informatici complessi, allora il guadagno sfiora anche i trentacinquemila euro all’anno.
Ad oggi il mercato del lavoro mette a disposizione delle richieste nel settore della tornitura molto ampie e anche esigenti. Spesso tuttavia restano vacanti i posti, in quanto mancano le figure adatte alla mansione. E invece da qualche anno, data proprio la possibilità di guadagno considerevole, i giovani stanno cercando di affacciarsi a questo mondo valutando la professione come un approdo sicuro per il futuro. In fondo c’è poca concorrenza, alta competenza, e grazie alla tecnologia si tratta anche di un lavoro molto stuzzicante.