I costi di un conto corrente

 

Quali sono i costi di un contocorrente in Italia? Il canone mensile, in molti casi, non è l’unico onere che gli utenti devono sostenere...

 

 

Tra i tanti strumenti di gestione del risparmio, ne esiste uno che riguarda la totalità dei consumatori, indipendentemente dal fatto di disporre del patrimonio posseduto.

 

quanto-costa-un-conto-corrente

Stiamo parlando, per quanto ovvio, del contocorrente, strumento dal quale transitano operazioni di fondamentale importanza per la quotidianità di tutti i giorni, come l’accredito dello stipendio, il pagamento delle utenze domestiche, il prelievo in contanti piuttosto che gli acquisti dagli esercenti.

D’altro canto, l’obbligo di dotarsi di un terminale POS per tutti i soggetti con una propria attività commerciale, consolidando una tendenza che vede il ricorso alla tecnologia anche nel mondo del risparmio e non solo nel mondo delle app gratis casino online ed altre ancora relative al mondo dell’intrattenimento, rende ancor più necessario l’utilizzo del conto corrente bancario.

 

 

Il canone mensile, in molti casi, non è l’unico onere che gli utenti devono sostenere

quanto-costa-un-conto-corrente-consigli

Sono tante le motivazioni che inducono un soggetto a prediligere l’apertura di un conto corrente piuttosto che un altro. Ma la prima voce attenzionata riguarda, senza alcun dubbio, le spese di gestione, considerato che, da almeno vent’anni a questa parte, la remuneratività di un conto corrente è pressoché nulla.

E le voci da attenzionare, a tal proposito, sono molteplici, ben oltre la voce “canone mensile” o “spese di gestione tenuta conto”.

Quelle poc’anzi citate, infatti, sono le più considerate inprima battuta e con maggiore attenzione, ma non sono le uniche da monitorare. Considerata la molteplicità dei servizi offerti, il conto corrente può nascondere alcuni costi insospettabili, che possono ledere la convenienza di un canone mensile particolarmente invitante.

Basti pensare, ad esempio, alla domiciliazione delle utenze domestiche, un tempo chiamati RID ed oggi, per uniformarsi al sistema unico di pagamento a livello UE, SDD SEPA, che in alcuni casi comportano un costo - variabile da €.0,50 ad €. 2,00 - piuttosto salato, dato che ogni famiglia italiana paga 40/50 SDD ogni anno, tra bollette energetiche, telefoniche, acqua, etc. etc.

È necessario, quindi, controllare l’eventuale costo relativo al pagamento di ogni singola bolletta, da mettere in relazione al costo del canone mensile: un conto corrente che prevede la domiciliazione completa delle utenze, nonostante un eventuale costo maggiore, potrebbe risultare più conveniente.

 

 

Home banking e carte di pagamento: attenzione alla presenza di eventuali costi

quanto-costa-un-conto-corrente-home-banking

Gli istituti di credito, al fine di abbattere ulteriormente i costi, sono soliti offrire anche il servizio di home banking, che risulta estremamente conveniente per l’esecuzione di alcune operazioni, come ad esempio il bonifico bancario. Considerato l’elevato ricorso alla tecnologia da parte della maggior parte dei risparmiatori italiani, è opportuno valutare se i servizi in remoto offerti dalla banca sono gratuiti (o inclusi nel canone mensile) oppure prevedono un aggravio dal punto di vista commissionale.

Grande attenzione, poi, va posta a quei conti correnti che prevedono spese variabili in funzione dell’utilizzo del proprio conto corrente. Essi, pur essendo caduti in forte disuso nella proposizione commerciale degli istituti di credito, sono delle autentiche mine vaganti se l’operatività del conto corrente non è contenuta e consigliabili, quindi, solo ed esclusivamente se si prevede una bassa fruizione del medesimo.

 

 

Il conto corrente, indipendentemente dal fatto che preveda un costo fisso o variabile, offre la possibilità di poter utilizzare gli strumenti elettronici di pagamento, che sono diventati essenziali per poter affrontare le spese di tutti i giorni. Il Bancomat, perlomeno nei cosiddetti “conti a pacchetto” che prevedono una spesa fissa mensile, non prevede alcun costo aggiuntivo, mentre il discorso cambia, talvolta radicalmente, se parliamo di carte di credito.

Esse, infatti, di rado sono offerte gratuitamente (se non per un periodo massimo di 24 mesi) ed il loro costo, qualora si volessero utilizzare, va tenuta in adeguata considerazione perché varia non poco da emittente ad emittente. Infine, un costo del conto corrente, non ascrivibile agli istituti di credito, riguarda l’imposta di bollo: se la giacenza è pari o superiore ad €5000,00, i correntisti devono pagare un’imposta pari ad €.8,55 trimestrale.