Come diventare grafico pubblicitario

 

L'attività di grafico pubblicitario (definito più comunemente come Designer) è un lavoro che sta prendendo quota in questi ultimi anni.

Sommariamente le sue funzioni fanno riferimento alla creazione di grafica, marchi, logotipi o anche immagini di riferimento ad una realtà aziendale. Il tutto da inserire alla perfezione all’interno di una progettazione editoriale, pubblicitaria, attraverso manifesti, riviste, libri, giornali.

 

Sfruttando i mezzi tecnologici a loro favore, i grafici progettano anche biglietti da visita, locandine, manifesti. La maggior parte di essi sono sviluppati attraverso software e programmi al pc. Oggi poi, che la tecnologia è andata avanti anni luce, sono aumentate le potenzialità in favore di questa figura professionale. Ragion per cui il loro lavoro è aumentato e spesso si allarga anche alla progettazione di siti web aziendali e affini.

 

 

Pur essendo tutto sviluppato attraverso i programmi computerizzati, un buon grafico deve avere propensione alla creatività, deve sapere abbozzare disegni e avere quindi anche un’ottima manualità.

Cerchiamo dunque di capire insieme quali sono i suoi compiti nel dettaglio e quale trafila seguire per potersi affermare come designer.

 

Titolo di studio dei Grafici Pubblicitari

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Di solito i grafici sono abili disegnatori. Il che vuol dire, strano ma vero, semplicemente che in pochi nascono con l’intento di intraprendere questa carriera. È una maturazione che viene dopo, in un secondo momento, quando cioè in età adulta i giovani decidono di sfruttare il loro talento artistico per qualcosa che possa farli sentire appagati.

È per questo motivo che chi è abile nell’arte dello schizzo dovrebbe a prescindere iscriversi ad un liceo artistico, o anche presso l’Accademia delle Belle arti. Al termine delle scuole superiori, l’Università ad oggi non propone ancora in Italia una facoltà di studio che consenta di sviluppare la figura professionale di designer grafico. Tuttavia è possibile interfacciarsi al DAMS, ovvero il Dipartimento Arte Musica e Spettacolo, dove si trattano spesso temi molto inerenti all’aspetto grafico.

Al termine della laurea volendo si possono seguire dei master che facciano riferimento al mondo del marketing e della comunicazione pubblicitaria, che bene o male si avvicinano, anche sommariamente al settore. Per fortuna vi sono molte scuole, enti e associazioni che organizzano e propongono corsi qualificati di formazione di grafica pubblicitaria e soprattutto riconosciuti anche da varie Regioni italiane come ad esempio quello proposto da PuntoNetFormazione.com.

Non essendoci quindi un titolo di studio ufficiale valido a riguardo, la pratica è quella che gioca meglio a favore del potenziale grafico. Studiare quotidianamente da soli e fare molta pratica all’interno delle aziende aiuta a farsi il proprio bagaglio conoscitivo e si acquisiscono così tutte le conoscenze per padroneggiare i software di grafica.

 

Grafico Pubblicitario: ecco cosa fa

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Quanto detto nell’introduzione è una minimizzazione di quelle che possono essere le varie mansioni del grafico pubblicitario. Ecco dunque che proviamo ad andare step by step.

Come prima cosa quando all’interno delle aziende si ricerca questa tipologia di figura professionale, lo si fa allo scopo di trovare qualcuno in grado di sfruttare la fantasia per proporre ai clienti i loghi aziendali.

Loghi cioè che possono essere venduti a società, associazioni, ma anche ad enti, liberi professionisti e chiunque altro intenda identificarsi in un simbolo. Anche all’interno dei siti web spesso ci imbattiamo in immagini simboli: ecco quelli sono i loghi frutto di un lavoro a monte ben organizzato e plasmato ad hoc dai designer del settore.

Il suo obiettivo principale è quello di disegnare, colorare e lavorare graficamente secondo le specifiche richieste del cliente, al fine di perseguire un determinato obiettivo. I clienti devono poter rimanere incantati dal lavoro svolto dal grafico, devono essere catturati da ogni minimo particolare: questo è il primo elemento in grado di dimostrare la reale capacità del professionista.

Al di là dei loghi, oggi un qualunque disegno o lavoro grafico, cartaceo e non, virtuale e non, viene fuori dall’impegno del designer. Il suo lavoro viene ad esempio richiesto in caso di ideazione delle locandine pubblicitarie ma anche per creare la copertina di un CD o quella di un libro. Ecco quindi che anche le case editrici e le case discografiche si avvalgono dell’operato dei grafici.

La precisione è il loro punto di forza. In particolare nella creazione di brochure e volantini, è importante stare attenti a rispettare i bordi, i margini e a catturare l’interesse di quello che poi dovrebbe diventare il potenziale consumatore.

 

 

Le qualità di un grafico

Da questo quadro generico scaturiscono tre riflessioni circa le doti di un grafico pubblicitario. Per prima cosa deve essere dotato di una manualità non di poco conto. Sarà quindi un valore aggiunto il saper disegnare (proprio come farebbe un fumettista) così per poter creare qualche schizzo o bozzetto partendo da zero.

Ovviamente non possono mancare le competenze informatiche, quelle cioè che riguardano l’impaginazione, e dunque la creazione di strutture grafiche. In una locandina tipo, ad esempio, deve saper inserire il testo, le immagini e tutti quegli elementi necessari (alias ciò che nel linguaggio di settore viene definito layout). Infine, ma non meno importante deve essere in grado di trasmettere qualcosa: un lavoro fine a se stesso non sortirà l’effetto sperato, per cui anche sul piano emozionale, il designer deve saper suscitare un “non so che”.

Se queste sono le doti tecniche, anche quelle relazionali hanno la loro importanza. In fondo, che senso avrebbe riuscire a disegnare ma non capire cosa vuole il cliente?

Un professionista di grafica deve cogliere le esigenze di chi si rivolge a lui, deve sapersi immedesimare nella situazione e deve farsi stimolare (e far stimolare la fantasia) dalle precise richieste che gli vengono fatte. Verrà poi in un secondo momento la parte tecnica. Il tutto parte dalla mente e dal cuore.

 

 

Qualche parola circa il guadagno

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Per quel che concerne il guadagno non è molto facile stabilire a quanto ammontino le entrate dei grafici pubblicitari. Questo soprattutto perché molti decidono di intraprendere tale carriera in vista di liberi professionisti e non di lavoratori dipendenti. Automaticamente tendono a gestirsi in autonomia la mole di lavoro e la richiesta dei clienti.

Essendo poi il settore altamente particolare, spesso i clienti si rivolgono ai grafici stabilendo dei budget entro cui rimanere ad esempio per sviluppare una campagna pubblicitaria. Per cui tutto dipende da chi commissiona il lavoro.

Se invece vogliamo parlare di quei pochi grafici pubblicitari che lavorano in azienda, in questo caso la retribuzione può andare da un minimo di 20.000 euro fino a superare anche le 70.000 euro in un anno. Il tutto dipende dalle dimensioni dell’azienda in cui si lavora e dalla tipologia di lavori che questa gestisce.